I denti da latte compaiono intorno ai 20 gg di vita. La dentatura completa (da latte) sarà evidente intorno alla quinta settimana. Fra i 3 e i 6 mesi al cucciolo cadono i dentini da latte per lasciare posto alla dentatura definitiva.
Lo shar-pei ha mascelle forti con morso a forbice perfetto, ovvero i denti superiori ricoprono i denti inferiori e sono perpendicolari alle mascelle. Lo spessore del labbro inferiore non deve essere eccessivo da interferire col morso.
La dentatura completa definitiva è formata da 42 denti.
Composti di:
Mascella superiore-20 denti
Mascella inferiore-22 denti.
Nella mascella superiore ci sono 6 incisivi, 2 canini,8 premolari, 4 molari.
La inferiore invece conta 6 incisivi, 2 canini,8 premolari, 6 molari.
L’importanza della dentatura completa non è specificata nello standard, ma è molto desiderata.
La pulizia dei denti
L’igiene orale non deve essere mai trascurata.
Se il cane appare inappetente e ha l’alito pesante, questi sono i primi sintomi dei problemi orali. Molti problemi dentali si possono prevenire alimentando il cane con alimenti secchi piuttosto che umidi, dandogli “ossa” di pelle di bufala alla clorofilla o simili.
Una buona profilassi del cavo orale viene raggiunta anche utilizzando uno spazzolino da denti con un idoneo dentifricio o colluttorio.
ATTENZIONE! Non utilizzare i prodotti per uso umano, perché possono creare problemi come infiammazioni e producendo schiuma possono dare problemi gastrici.
Non usare vecchi spazzolini,non sono adatti ad un cane. Il dentifricio va applicato sui denti con lo spazzolino apposito per cani,con le setole morbide.
Esistono in commercio anche delle paste enzimatiche che non richiedono l’uso dello spazzolino. Se ne applica una parte nei denti anteriori e poi il cane masticandola fa il resto.
Quando se ne va un cane, se ne vanno lembi della
nostra pelle e restano peli attaccati ai maglioni. E l'impronta della testa e del muso nel concavo della nostra mano si leggerà al mattino e alla sera, la voce dell'abbaio e la coda
freneticarimbomberanno nel
vuoto del nostro rientro incredibilmente silenzioso, senza ticchettio delle unghie sul pavimento né ululati di gioia. E tutto tornerà in mente, i prati verdi dei parchi, le impronte sulla neve,
le zampe sott'acqua che ci nuotano accanto. I bastoni lanciati, la sabbia nelle orecchie e nel naso, la conca sui cuscini del divano.
Quando se ne va un cane, la ciotola rimane lì, e il guinzaglio è appeso inerte. Ci si guarda tra i piedi mentre si cammina in cucina, e non c’è più il guaito di una coda pestata per sbaglio. Ci
si sente defraudati e spersi, e muti. Per quello poi si chiacchiera a vanvera, di cose che non ci importano granché, purché ci distolgano dall'assenza del corpo caldo e peloso sdraiato e
addormentato sulle nostre scarpe mentre guardiamo il telegiornale.
Quando un cane se ne va, piangiamo sangue, senza ritegno né controllo. Senza l'ambivalenza di ciò che conserviamo alla morte di un amato umano, carica di conflitti e litigi, tormento e passione
di una vita intera. Conosciamo, al contrario, la purezza. La purezza del cane che se n'è andato resta invece in noi, ce l'ha offerta sempre senza esitazioni, regalata senza pause, contenuta nel
suo sguardo infinito, dolcemente vellutato, costantemente vigile che non si è mai abbassato incrociando i nostri occhi...
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